I pattern dietetici e l’impatto sul rischio cardio-metabolico in età pediatrica: risultati dello studio CHOP

Cosa sono i pattern dietetici?

È ormai chiaro che le Non-Communicable Diseases (NCDs), come le malattie cardiovascolari, l’obesità, il diabete e i tumori, sono patologie complesse ad eziologie multifattoriali. La ricerca è oggigiorno orientata verso lo studio dell’impatto dell’alimentazione sul rischio di sviluppo di NCDs, ciononostante la nutrizione umana è oggetto di studio estremamente complesso. Nel corso degli anni, la ricerca sulla nutrizione ha privilegiato un approccio riduzionista che enfatizza il ruolo dei singoli nutrienti nello studio dell’interazione tra dieta e salute. Oggigiorno, emerge la necessità di studiare l’alimentazione nel suo complesso come pattern dietetico, ovvero studiare la combinazione ed il potenziale effetto sinergico che deriva dal consumo di un cluster di alimenti nella propria dieta abituale.

Come agiscono i pattern dietetici sulla futura salute cardio-metabolica?

Secondo studi recenti, è probabile che i pattern dietetici possano spiegare meglio il rischio di sviluppo di NCDs rispetto allo studio di singoli alimenti o nutrienti. Nella popolazione pediatrica, sono stati identificati differenti pattern dietetici, più o meno salutari, che possono giocare un ruolo sul rischio futuro di sviluppare obesità in età pediatrica. Uno studio condotto nell’ambito del progetto EU Childhood Obesity Project (CHOP) ha esaminato l’associazione tra i pattern alimentari adottati a 2 e 8 anni di età e i marker di salute cardio-metabolica a 8 anni, tra cui l’indice di massa corporea (BMI), la pressione arteriosa (BP) e i marcatori biochimici (trigliceridi, colesterolo HDL e indice HOMA-IR)

I bambini sono stati suddivisi in due gruppi in base alla qualità del pattern dietetico adottato, nello specifico un modello “Poor-Quality dietary pattern” (PQ-DP) contrapposto al modello ‘”Health-Conscious dietary pattern” (HC-DP). I risultati hanno mostrato che seguire un PQ-DP a 2 e 8 anni era associato a livelli più alti di trigliceridi, pressione sanguigna (sistolica e diastolica) e maggior insulino-resistenza (valutata tramite indice HOMA-IR) a 8 anni, rispetto ai bambini che seguivano un modello HC-DP. Queste associazioni sono rimaste significative anche dopo aver preso in considerazione altri fattori confondenti.

La dieta potrebbe agire sulla salute dei soggetti in età evolutiva attraverso due vie sinergiche:

1) L’acquisizione di modelli dietetici non salutari che continuerebbero a influenzare la salute cardiovascolare anche in epoca successiva durante l’età adulta

2) Tramite il programming nutrizionale durante i primi 1000 giorni di vita

Lo studio evidenzia l’importanza di promuovere abitudini alimentari salutari fin dai primi anni di vita e durante tutta l’età scolare per prevenire rischi cardio-metabolici nel lungo termine.

Dietary Pattern CHOP 2025

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