La gestione nutrizionale nei bambini oncologici è un aspetto fondamentale del percorso di cura, ma ancora oggi affrontato in modo disomogeneo tra i diversi centri. Lo stato nutrizionale può influenzare in modo significativo la tolleranza alle terapie oncologiche, la qualità della vita, la crescita e perfino la sopravvivenza. Eppure, nonostante l’impatto evidente, non esisteva finora una linea guida condivisa per la valutazione e il trattamento delle problematiche nutrizionali in oncologia pediatrica. Per rispondere a questa esigenza, un gruppo multidisciplinare composto da oncologi pediatrici, nutrizionisti clinici e dietisti ha elaborato un documento di consenso o “consensus statement” che affronta in modo sistematico il tema. L’articolo, pubblicato sulla rivista Cancers nel 2022, raccoglie 21 raccomandazioni pratiche costruite intorno a quesiti clinici con l’obiettivo di offrire indicazioni pratiche.
Uno dei concetti chiave ribaditi con forza nel documento è che la valutazione dello stato nutrizionale deve iniziare già al momento della diagnosi e proseguire lungo tutto il percorso terapeutico e durante il follow-up. L’analisi non deve limitarsi al peso, altezza e indice di massa corporea (o BMI), ma includere anche misure come la circonferenza del braccio, esami biochimici per valutare lo stato proteico e vitaminico, e un’attenta osservazione clinica delle condizioni generali del bambino. Anche l’apporto dietetico va monitorato, per comprendere se il bambino riesce a soddisfare i suoi fabbisogni nutrizionali. Un aspetto particolarmente importante emerso dalle raccomandazioni è il ruolo centrale del team nutrizionale multidisciplinare. La collaborazione tra oncologi pediatrici, dietisti e nutrizionisti è essenziale per costruire un piano nutrizionale personalizzato e dinamico, capace di adattarsi all’andamento della malattia e agli effetti collaterali delle terapie. Quando l’assunzione orale non è sufficiente, sono indicati supporti come supplementi nutrizionali orali (anche detti ONS), nutrizione enterale tramite sondino, o, nei casi più complessi, nutrizione parenterale. Riguardo all’utilizzo di diete alternative o prodotti naturali nel tentativo di curare il tumore, gli esperti sottolineano con decisione che queste pratiche non solo sono inefficaci e prive di basi scientifiche, ma possono risultare dannose, interferendo con le terapie e peggiorando lo stato nutrizionale. Infine, particolare attenzione viene riservata al follow-up successivo alla guarigione.
I bambini che sopravvivono al cancro hanno un rischio aumentato di sviluppare nel tempo obesità, disturbi metabolici, osteoporosi e altre complicanze legate anche alla nutrizione. Per questo motivo, è essenziale che il follow-up comprenda valutazioni nutrizionali regolari e mirate, in grado di intercettare precocemente eventuali criticità. In sintesi, questo documento rappresenta un passo importante verso una presa in carico più globale e attenta del bambino con tumore, riconoscendo alla nutrizione un ruolo centrale nella lotta alla malattia e nella costruzione della salute futura.
[Fonte: Mattavelli E, Verduci E, Mascheroni A, Corradi E, Da Prat V, Ammoni E, Cereda D, Scardoni A, Amorosi A, Caccialanza R; Clinical Nutrition Network of Lombardy. Toward a Pragmatic Multidisciplinary Management of Nutritional Risk in Hospitalized Patients: Initiatives and Proposals of the Clinical Nutrition Network of Lombardy Region. Nutrients. 2025 Apr 27;17(9):1472. doi: 10.3390/nu17091472.]
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